incurabile
incuràbile agg. [dal lat. tardo incurabĭlis]. – Non curabile, di malattia che non dà speranza di guarigione e per la quale ogni cura è quindi ritenuta vana: sordità, cecità i.; male i., espressione eufemistica usata in luogo di cancro, tumore e sim.: è morto di (o per) un male i.; per estens., di persona affetta da una malattia incurabile: i luetici un tempo erano considerati i.; come s. m.: ospedale degli incurabili, nome di istituti per l’assistenza di malati che si reputavano inguaribili (piagati e spesso luetici), sorti in Italia soprattutto al principio del sec. 16° e diffusi anche in altri paesi; è tuttora denominazione di qualche ospedale. In senso fig., con riferimento a vizio, difetto, passione, male sociale, ecc., o a chi ne è affetto, è meno com. di inguaribile, incorreggibile. ◆ Avv. incurabilménte, in modo incurabile (soprattutto nel sign. fig.), senza possibilità o speranza di guarigione: un ragazzo incurabilmente pigro.