indebito
indébito agg. e s. m. [dal lat. indebĭtus, comp. di in-2 e debĭtus, part. pass. di debere «dovere»]. – 1. Non debito, non dovuto: pretendere, ottenere un riconoscimento i., onori indebiti. In partic., nel linguaggio giur., prestazione i., prestazione eseguita e non dovuta. Spesso sostantivato al masch.: pagamento di indebito, di somma non dovuta; i. oggettivo, quando la prestazione eseguita non era assolutamente dovuta; i. soggettivo, quando la prestazione faceva carico ad altri; ripetizione dell’i., richiesta di restituzione di un pagamento non dovuto (e insieme il diritto di riottenerlo); restituzione d’i. o dell’i., restituzione della somma, insieme con i frutti e gli interessi nel frattempo maturatisi, cui è tenuto colui che ha ricevuto un pagamento indebito (qualora si tratti di una cosa determinata anziché di una somma, chi l’ha ricevuta indebitamente è tenuto a restituirla, o a corrispondere il valore equivalente, se distrutta o deteriorata). Sempre come sost., i. tributario, espressione con cui viene indicato il caso che si verifica quando vi sia, da parte della pubblica amministrazione, illegittima pretesa di un’imposta non dovuta, o quando una imposta non dovuta sia stata indebitamente riscossa. 2. Non lecito: cosa ottenuta con mezzi i.; i. guadagni; appropriazione i. (v. appropriazione); meno com., sconveniente, inopportuno: si presenta a ore indebite. ◆ Avv. indebitaménte, con i varî sign. dell’aggettivo: esigere indebitamente una prestazione; pagare indebitamente; appropriarsi indebitamente di un bene; occupare, ricoprire indebitamente un ufficio, una carica.