indifferente
indifferènte agg. [dal lat. indiffĕrens -entis, comp. di in-2 e part. pres. di differre «differire» (v. differente); voce coniata da Cicerone per calco del gr. ἀδιάϕορος]. – 1. ant. Non differente, non diverso, identico: Rimase al fin con gli occhi e con la mente Fissi nel sasso, al sasso indifferente (Ariosto), non diverso dal sasso, perché impietrito quasi dal dolore; di natura E d’arme e di sembianza indifferenti (T. Tasso). 2. a. Nella filosofia cinico-stoica, di cosa per sé né buona né cattiva, né desiderabile né indesiderabile (es.: per gli stoici le ricchezze erano i.); ma anche (analogamente al sign. 3 b), di persona che mantiene, rispetto alle cose o agli avvenimenti, la propria imperturbabilità e il proprio disinteresse. b. Nella critica testuale, lo stesso che adiaforo. c. Nella metrica classica, sillaba i., ancipite, che può essere considerata lunga o breve. d. Nell’uso com., di cosa che non presenta vantaggi o svantaggi, che non appare in nulla preferibile ad altra: andare a piedi o in auto mi è i.; che glielo diciate o no è cosa i. per me. Anche, di cosa o persona che non suscita interesse particolare o simpatia: si parlava di cose i., di argomenti generici, non importanti; quella ragazza mi è del tutto indifferente. Frequente l’uso, per litote, con la negazione: quella ragazza non gli era i., aveva per lei interesse e simpatia; e più ancora in posizione attributiva, una somma, una spesa, un guadagno o una perdita non i., considerevole, di una certa entità. 3. a. Di persona che nel giudizio non propende per l’una parte piuttosto che per l’altra; imparziale: si dispose ad esser solamente giusto e i. con ognuno (Caro). b. Che non mostra particolare interesse per una cosa o persona: essere, mostrarsi i. per o verso qualcuno, per il guadagno, per gli avanzamenti di carriera; o che non ha sentimento vivo di simpatia, di affetto; che non si commuove: la musica più bella lo lascia i.; quando udì la notizia rimase i.; fare l’i., affettare indifferenza, noncuranza: voleva fare l’i. ma in realtà era commosso. Con valore di sost., è un i., un apatico. 4. Con particolari sign. tecnici: a. In biologia, di organismo che non sembra influenzato da un’azione esterna. In botanica, detto di pianta che non mostra decisa preferenza per particolari condizioni di ambiente, soprattutto con riguardo alla costituzione chimica o fisica o fisico-chimica del terreno (per es., una pianta che può crescere sia in terreni calcarei sia in quelli silicei). b. In chimica, di sostanza non chimicamente reattiva: gas i., gas che non reagisce col sistema di cui fa parte (cfr. il più com. inerte). c. In fisica, equilibrio i., la posizione di equilibrio che si stabilisce per ogni possibile posizione del corpo, così che una eventuale perturbazione, a partire da una di esse, non fa che portarlo in un’altra posizione di equilibrio (per es., nel caso di un solido pesante girevole intorno a un asse verticale). d. In linguistica, vocabolo di significato i., di significato neutro, che non include cioè una valutazione positiva o negativa; sono tali le cosiddette voci medie. e. In matematica, si dice i. (o anche neutro), rispetto a una data operazione binaria fra elementi di un insieme, l’elemento e tale che, per ogni elemento x dell’insieme, siano verificate le relazioni xe = ex = x. Così, per es., lo zero è elemento indifferente rispetto all’addizione ordinaria (0 + a = a + 0 = a); il numero 1 è l’elemento indifferente rispetto alla moltiplicazione ordinaria (1 – a = a – 1 = a). ◆ Avv. indifferenteménte, senza differenza, senza fare distinzione o senza dare la preferenza a una cosa piuttosto che a un’altra: due sinonimi che si possono usare indifferentemente; la malattia colpisce indifferentemente adulti e bambini; riesce a scrivere indifferentemente con la destra e con la sinistra. Poco com., con indifferenza, senza mostrare particolare simpatia, interesse, propensione: gli rispose indifferentemente.