indovarsi
v. intr. pron. [der. di dove] (io mi indóvo, ecc.), letter. – Collocarsi, porsi in un luogo: Veder voleva come si convenne L’imago al cerchio e come vi s’indova (Dante), in qual modo cioè vi trovi il suo luogo. Il verbo, noto soprattutto per questi versi di Dante (Par. XXXIII, 137-138), è oggi di uso molto raro, tranne che nel linguaggio medico, per indicare collocazione di solito non precisata: tumefazione che può indovarsi in varie parti della superficie del corpo; anche nella forma trans., e con sign. più determinato (collocare, posizionare): i. il pacemaker sotto cute nella regione pettorale sinistra.