indurimento
induriménto s. m. [der. di indurire]. – 1. L’indurire o l’indurirsi, e l’effetto, cioè lo stato di un corpo indurito: l’i. della calce, del cemento. In medicina, l’aumento di consistenza e di compattezza di un organo o di una sua parte, per lo più con proliferazione di tessuto fibroso. In tecnologia, i. di un metallo, aumento di durezza di un metallo o di una lega metallica, che si può ottenere sia mediante deformazioni plastiche (lavorazioni a freddo), sia mediante trattamenti termici (per es., la tempra, l’invecchiamento artificiale) o superficiali (per es., la cementazione). 2. Con altri sign. specifici: a. In agraria, pratica mediante la quale si aumenta la resistenza al freddo in alcune piante coltivate. b. In chimica: i. degli olî, processo di idrogenazione che, saturando i doppî legami degli acidi insaturi contenuti in olî di qualità scadente (di pesce, di soia, di cotone), trasforma questi ultimi in prodotti di maggiore consistenza e di qualità migliore, destinati all’industria alimentare o ai saponifici; i. delle acque, trattamento che ha lo scopo di aumentare la durezza di acque poverissime di calcio, sia a fini igienici sia per evitare danni alle tubature metalliche; bagno di i., bagno a base di solfato di sodio e allume di cromo, usato in fotografia, soprattutto nei climi caldi, per evitare il rigonfiamento e il rammollimento della gelatina durante lo sviluppo.