indurire
v. tr. e intr. [der. di duro] (io indurisco, tu indurisci, ecc.). – 1. tr. Rendere duro; far perdere la morbidezza, l’elasticità, la flessibilità; conferire durezza (anche in alcuni sign. specifici di questo termine, sui quali cfr. indurimento): la siccità ha indurito il terreno; i. un metallo, una lega metallica, mediante tempra, cementazione, ecc.; in agraria, i. le piante, aumentarne la resistenza al freddo; in chimica, i. gli olî, come processo di idrogenazione; i sali di calcio e di magnesio induriscono l’acqua. In senso fig.: l’egoismo, l’avarizia, ecc. induriscono il cuore, lo rendono insensibile alla pietà; i. il corpo, le membra alla fatica, renderli più robusti, più resistenti. 2. intr. (aus. essere) e intr. pron. Diventare duro: la creta indurisce (o s’indurisce) al sole; com’è indurito questo pane!; la pelle s’è indurita formando un callo. Usi fig.: gli si è indurito il cuore; nelle avversità l’animo s’indurisce; indurirsi nella colpa, nel vizio, persistere; con l’età gli si è indurito l’orecchio, gli si è indebolito il senso dell’udito. ◆ Part. pres. indurènte, anche come agg. e s. m. (v. la voce). ◆ Part. pass. indurito, anche come agg.: zone cutanee indurite; piante indurite; olio, grasso indurito, divenuto solido dopo aver subìto il processo d’indurimento; fig.: affaristi dal cuore indurito; carattere indurito dalle prove della vita.