inerte
inèrte agg. [dal lat. iners -ertis, comp. di in-2 e ars artis «arte, attività»]. – 1. a. Di persona, immobile, ozioso, inattivo, per necessità o per pigrizia (che può essere abituale o momentanea): l’infermità lo costringe a stare i. in una poltrona; mentre tutti si prodigavano a portare aiuto, egli se ne stava i. a guardare; il caldo eccessivo rende i.; una massa i. (di persone); inerti e vili, Nati solo ad empir di cibo il sacco (Ariosto). Usi estens.: carattere, temperamento i.; fantasia i.; giornate i., quelle trascorse in un ozio inoperoso: al tacito Morir d’un giorno inerte (Manzoni). b. Spesso indica solo uno stato d’immobilità, soprattutto con riferimento al corpo o a parte di esso: membra i., senza vita, prive di movimento; avere un braccio i. per paralisi. 2. Riferito a cosa materiale, che è in stato di perfetta quiete, o nello stato di inerzia: corpo i., materia i.; il cielo velato per tutto da una nuvola e da un nebbione uguale, i., che pareva negare il sole, senza prometter la pioggia (Manzoni); fig., essere un peso i., di persona inutile, che non dà alcun contributo attivo alla società, o alla famiglia di cui fa parte e su cui tuttavia grava il suo sostentamento. Anche, inattivo, inefficiente, detto soprattutto di ordigni bellici: rendere i. una mina. Estens., capitale i., che non è fatto fruttare. 3. In chimica, di elemento o composto che non reagisce o reagisce poco con ogni altro elemento o composto, o di sostanza che non reagisce con quelle con cui viene messa in contatto (anche come s. m.: la quantità di inerti presenti in una miscela). In partic.: gas inerti, i gas rari (elio, neo, argo, cripto, xeno) o l’azoto, che non reagiscono se non in condizioni particolari (per es., l’azoto non si combina con l’ossigeno se non in presenza di scariche elettriche); atmosfere i., quelle costituite da gas inerti, usate in molte operazioni tecnologiche (fusione di metalli, saldature, ecc.). Nella tecnologia dei conglomerati e delle malte, sia di cemento sia di altra sostanza legante, detto di quei materiali (per es., sabbia, ghiaia, pietrisco) che non subiscono alcuna modificazione chimica durante il fenomeno della presa e dell’indurimento del legante (anche in questa accezione è talora sostantivato: una malta formata con inerti piuttosto grossi).