infallibile
infallìbile agg. [dal lat. tardo infallibĭlis, der. di fallĕre «fallire, ingannare», col pref. in-2]. – 1. a. Che non sbaglia e non può sbagliare; che non può ingannarsi né ingannare altri circa la verità di ciò che crede, che afferma, che giudica, che sente, che prevede, ecc.: Dio solo è i.; nell’insegnamento delle verità di fede, la Chiesa si dichiara i.; l’i. giustizia divina; nessuno è i., frase talora pronunciata da chi riconosce d’avere sbagliato o da chi si sente rinfacciare un errore; credersi i., credersi giudice i.; avere un istinto infallibile. b. Più genericam., occhio, mira i., che non sbaglia, che guida a colpire esattamente il bersaglio; un’arma i., che colpisce sempre giusto, dal funzionamento perfetto; strumenti i., esattissimi. c. estens. Norma, regola i., seguendo la quale si è certi di non sbagliare; previsioni i., sicure, non fallaci; analogam.: pronostico i., segno i. di tempesta, e sim.; un rimedio i., di effetto sicuro. 2. non com. Che non può mancare di avvenire, di verificarsi (con questo sign., è meno com. di immancabile): il nostro successo è i.; una vittoria i., che avverrà senza dubbio. ◆ Avv. infallibilménte, senza sbagliare: giudicare, affermare, colpire infallibilmente; o senza venir meno all’attesa: pronostici che si avverano infallibilmente; cure che guariscono infallibilmente; quindi, anche, con certezza assoluta, senza dubbio, senza fallo: verrò domani, infallibilmente.