infando
agg. [dal lat. infandus, comp. di in-2 e fandus, gerundivo di fari «dire, parlare»], letter. – Che non può essere detto o narrato, soprattutto perché orribile, esecrabile: peccato inaudito, infando, immenso (Berni); eccidio i. (V. Monti). Cfr. il più comune nefando.