infedele
infedéle agg. e s. m. e f. [dal lat. infidelis, comp. di in-2 e fidelis «fedele»]. – 1. agg. Di persona che, per debolezza, per volubilità o per più consapevoli motivi, non osserva la fede dovuta, che abusa della fiducia da altri riposta in lui, o è incostante nell’amore, negli affetti e in genere nel rispetto di quei vincoli che sono imposti dalla natura o da un patto: moglie, marito, amante i.; amico, servitore i.; alleato infedele. Determinando l’oggetto verso il quale si commette l’infedeltà: essere i. al coniuge, ai giuramenti, alle promesse, a una causa o ai proprî ideali. Estens., poet., di animale: Pèra chi osò primiero Discortese commettere A infedele corsiero L’agil fianco femineo (Foscolo), cioè a cavallo indocile, ribelle, della cui obbedienza non si può essere certi. 2. agg. fig. Di cosa che non corrisponde esattamente alla realtà dei fatti, che non è conforme all’originale, o è intenzionalmente o involontariamente alterata: relazione, descrizione i.; racconto i.; copia, citazione, traduzione i.; ritratto i.; biografia infedele. Anche di persona che falsa più o meno intenzionalmente la verità dei fatti: storico, traduttore, testimone, interprete infedele. 3. s. m. e f. e agg. Chi o che, rispetto ai seguaci di una religione, segue una religione diversa (spec. i musulmani per i cristiani, e i cristiani per i musulmani); quindi, per es., con riferimento alla religione cristiana, contrapposto a fedele, ma ormai ant., chi non ha ricevuto col battesimo la fede, quindi non cristiano, pagano: portare la parola di Cristo tra gli i.; abbandonando il campo A gli i. [i musulmani], i nostri il tergo han volto (T. Tasso); anche come agg.: col suon del formidabil corno Avea cacciato il populo i. (Ariosto), cioè l’esercito degli infedeli, dei musulmani. ◆ Avv. infedelménte, senza fedeltà, con scarsa fedeltà: agire, comportarsi infedelmente; riferire infedelmente i fatti o le parole di qualcuno; tradurre infedelmente un passo.