infido
infìdo agg. [dal lat. infīdus, comp. di in-2 e fidus «fedele»]. – 1. a. Che non merita fiducia, di cui non ci si può fidare (sinon. quindi di malfido): un i. avversario, un ospite i., un consigliere i.; è gente i.; avventurarsi in un ambiente i.; un alleato i., un’i. alleanza. b. Che viene da animo insincero, che nasconde o può nascondere l’inganno: parole, promesse i.; i. profferte d’amore, d’amicizia; avere un aspetto i., un’espressione infida. c. In senso fig., malsicuro, pieno di rischi, riferito a luoghi, cose, situazioni: Come ad Ulisse ed al crudel Tidide, Quando ai novi troiani alloggiamenti Ivan per l’ombre della notte infide (Leopardi); addentrarsi in un sentiero i.; affrontare le onde i., il mare i.; e determinato da compl.: un mare i. ai naviganti; estens., poet., che fa presagire un pericolo: come leena [= leonessa] ... Leva il muso odorando il vento i. (Grossi). 2. letter. Infedele, traditore: moglie i., marito i.; un amore i.; anche (poet. ant. e raro), infedele nel sign. di non cristiano: Né la gente fedel più che l’infida, Né più questa che quella il campo tinge (T. Tasso). ◆ Avv., poco com., infidaménte, in modo infido, insincero, o malsicuro: proporre infidamente un patto d’alleanza; l’artiglieria nemica taceva infidamente.