infingere
infìngere (ant. infìgnere) v. tr., intr. e intr. pron. [der. di fingere; cfr. lat. tardo infingĕre «foggiare»] (coniug. come fingere), letter. – 1. a. intr. pron. Fingere, fare finta di qualche cosa: infingersi di non sapere nulla; infingersi di non capire, di non accorgersi; con uso assol., nascondere la verità, simulare: E par ch’egli o s’infinga o non se ’n dolga O non senta il ferir de l’altrui braccia (T. Tasso). b. intr. (aus. avere) o intr. pron., ant. Fingere, nel sign. di mentire: essere incapace di infingere o di infingersi. 2. tr. Simulare, nel sign. di far apparire ciò che non è: credimi ... che non infingo questa mala disposizione, per scusare con te il mio disamore o altro (Carducci); nel rifl., con compl. predicativo, fingersi: per farmi morir morta s’infinge (Saba). ◆ Part. pass. infinto, anche come agg. (v. la voce).