infusione
infuṡióne s. f. [dal lat. infusio -onis, der. di infusus, part. pass. di infundĕre «infondere»]. – 1. a. L’azione dell’infondere, cioè del versare sopra o dentro: battesimo per i., quello impartito versando l’acqua sul capo del battezzando; i. endovenosa, nel linguaggio medico, sinon. poco usato di fleboclisi. Raro con riferimento a sostanze solide: l’i. dell’incenso nel turibolo, operata dal sacerdote in determinate funzioni liturgiche. b. fig., letter. L’immettere nel corpo o nello spirito: i. dell’anima nel corpo; i. della grazia. 2. a. Operazione consistente nel versare acqua a temperatura opportuna sopra una droga o altra sostanza vegetale, che viene poi lasciata a macerare per un periodo più o meno lungo, cui seguono, eventualmente, la decantazione e la filtrazione: il tè si prepara per infusione. Anche, il liquido che risulta da tale operazione (più comunem. detto infuso): un’i. di tiglio, di camomilla, di malva. b. Per estens., operazione mediante la quale si preparano liquori (soprattutto gli amari), per macerazione di erbe o droghe in alcol.