ingannare
v. tr. [forse lat. tardo (dei gloss.) ingannare, di origine incerta]. – 1. Indurre in errore: ingannò l’avversario con una finta; anche con soggetto inanimato: l’apparenza inganna (prov.); se la vista, se la memoria non m’inganna; Non t’inganni l’ampiezza de l’intrare! (Dante); un vino che inganna, che sembra leggero e poi dà ebbrezza. Con soggetto di persona, include spesso l’idea della frode, della malizia: dubitavan forte non ser Ciappelletto gl’ingannasse (Boccaccio); i. il prossimo, il compratore, il cliente (e analogam. nel passivo: essere, rimanere, trovarsi ingannato); sicché acquista talvolta il significato di tradire: i. la moglie, il marito; e di sedurre: i. una ragazza. 2. a. non com. Deludere, eludere: i. le speranze; i. la fiducia; i. la vigilanza. b. Rendere accettabile, con qualche artificio, cosa altrimenti molesta: chiacchierare un po’ per i. il tempo, cioè per passarlo senza annoiarsi; fumava per i. la fame, per attutirne gli stimoli; i. la fatica, la noia, l’attesa. 3. Come intr. pron., ingannarsi, giudicare erroneamente, cadere in errore: mi ero ingannato sul suo conto, lo avevo creduto diverso da quello che è realmente; mi sono ingannato sulla qualità della stoffa; ingannarsi in un giudizio, in un’opinione, e più com. nel giudicare, nel valutare; anche assol.: ti credevo sincero, ma vedo che mi sono ingannato; t’inganni, credi a me; lei s’inganna di grosso; e in frasi di tono dubitativo: m’ingannerò, ma quello è un furfante; se non m’inganno, il termine è già scaduto.