ingegneria
ingegnerìa s. f. [der. di ingegnere]. – 1. Gli studî, la tecnica e la professione dell’ingegnere: lavori d’i.; Scuola Superiore d’i.; facoltà d’i., o assol. ingegneria, la facoltà universitaria che prepara a tale professione: studente d’i.; laurea in i.; dottore in i.; e per indicare i diversi corsi di laurea e le specializzazioni: i. aeronautica, chimica, civile (con le tre sezioni edile, idraulica, dei trasporti), elettronica, elettrotecnica, informatica, meccanica, mineraria, nucleare. 2. Per estens. (spesso per influenza dell’ingl. engineering), il termine è usato per indicare l’applicazione delle tecniche e dei procedimenti tipici dell’ingegneria allo studio e alla soluzione di problemi relativi a discipline varie, aventi per oggetto sia la natura e la materia (per es., i. geologica), sia processi di carattere più teorico e astratto (i. economica, i. finanziaria, i. costituzionale, riguardante problemi dell’ordinamento costituzionale dello stato, i. della gestione aziendale, ecc.). In partic., in biologia, i. genetica, settore della biotecnologia, propr. detto tecnologia del DNA ricombinante, che permette di analizzare le funzioni dei geni manipolandoli in vitro e reintroducendoli all’interno delle cellule, potendosi così produrre nuove combinazioni di geni, porre i geni sotto il controllo di differenti sistemi di regolazione, inserire specifiche mutazioni nei geni per studiarne gli effetti, introdurre geni in cellule che esprimeranno così nuove funzioni (queste tecniche, di grande impatto sociale ed economico, hanno particolare rilevanza per la produzione di farmaci, per produrre varietà utili di piante, per la diagnosi di numerose malattie ereditarie); i. molecolare, l’utilizzazione di tecniche d’ingegneria genetica per la produzione di molecole organiche (naturali o modificate) di interesse biologico o medico. V. anche bioingegneria. TAV.