ingenuo
ingènuo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. ingenuus, comp. di in-1 e tema gen- di gignĕre, genus, generare, ecc.; propr. «indigeno, nativo; nato libero», poi «onesto, schietto, semplice»]. – 1. a. Di persona che, per semplicità d’animo e soprattutto per inesperienza degli uomini e del mondo, conserva l’innocenza e il candore nativi ed è aliena perciò dal pensare il male e dal supporlo in altri. La parola assume toni e sfumature diverse a seconda che si riferisca a persona molto giovane: una bambina i., un ragazzo i., candidi, innocenti, per caratteristica propria dell’età; o a persona più adulta: un giovane i., una donna i., privi di malizia, puri di sentimenti, di pensieri e di vita; sei troppo i. per capire certe cose. Con sfumatura negativa, privo di furbizia, di accortezza nel parlare e nell’agire, incline a lasciarsi ingannare e raggirare (con questo sign. è spesso sinon. di semplicione, sciocco): è così i. che chiunque può imbrogliarlo come vuole; fu tanto i. da credergli sulla parola. Anche sost.: sei un i.; ciarlatani che si approfittano degli ingenui; in partic., fare l’i., simulare innocenza o semplicità, fingere di non capire il significato di una parola o di un discorso (spec. quando si tratti di parole a doppio senso, di discorsi a contenuto erotico, di allusioni a comportamenti disonesti), fingersi del tutto estraneo a una faccenda in cui si è più o meno immischiati, e sim. Come s. f., ingenua, ruolo delle compagnie drammatiche, affidato ad attrici giovanissime e talora alle prime attrici, comprendente le parti di ragazza inesperta, il cui cuore si apre alle prime emozioni dell’amore; anche, ruolo di ragazza nelle farse, quasi scomparso nel repertorio moderno, ma vivo ancora in cinematografia come tipo caratterizzato fisicamente da gioventù e grazia. b. agg. Per estens., di sentimenti, espressioni, atti, comportamenti, idee, argomentazioni che rivelano ingenuità: avere un animo i.; aspetto, sguardo, sorriso i.; una domanda i.; discorsi i., e sim. c. agg. Con uso fig., nel linguaggio scient., detto di teorie, concetti, ipotesi di carattere intuitivo, non formalizzati, nei quali non si esercita una rigorosa critica dei fondamenti; teoria i. degli insiemi, quella nella quale non si interviene, con un’opportuna assiomatizzazione, al fine di evitarne le antinomie. 2. a. Nell’antica Roma, indicava la condizione giuridica e sociale di chi era nato libero, e più precisamente di chi, essendo nato da padre libero al momento del concepimento, era perciò libero lui stesso. b. agg. ant. Degno di un uomo libero, in espressioni come studî, arti, occupazioni, attività i., dov’è in genere sinon. di liberale. ◆ Avv. ingenuaménte, con ingenuità, o per ingenuità: crede ingenuamente a tutto ciò che gli dicono; s’è fidato ingenuamente di quell’impostore; dichiarare, confessare ingenuamente.