inginocchiarsi
v. intr. pron. [der. di ginocchio] (io m’inginòcchio, ecc.). – Di persona, mettersi in ginocchio, piegare a terra uno o entrambi i ginocchi, per lo più in atto di devozione, di sottomissione, e sim.: I0 m’era inginocchiato e volea dire (Dante); s’inginocchiò davanti all’altare; inginocchiarsi davanti a qualcuno, o ai piedi di qualcuno (in segno di venerazione o di profondo rispetto, per ricevere la benedizione, per chiedere perdono, ecc.). Per estens., di animali, piegarsi o cadere sulle ginocchia: il cammelliere fece inginocchiare il cammello; l’asino, dal peso, nella salita, s’inginocchiò tale e quale come l’asino di San Giuseppe davanti al Bambino Gesù (Verga). Fig., di alberi o d’altre cose che, incurvandosi, poggiano la parte ricurva su qualche oggetto prossimo: il fico s’è inginocchiato sul muretto. ◆ Part. pass. inginocchiato, anche come agg., che sta in ginocchio, che è piegato in forma di ginocchio: stare, restare, pregare inginocchiato; ascoltò la messa devotamente inginocchiata sul pavimento; finestra, inferriata inginocchiata (v. inginocchiata).