innalzare
(letter. inalzare) v. tr. [comp. di in-1 e alzare]. – 1. a. Levare in alto o più in alto, spingere o tirare verso l’alto: i. un peso; i. il piano di sostegno; i. un’insegna; in queste accezioni, è meno pop. di alzare, levare, sollevare, e perciò usato più spesso in frasi di tono elevato: i. il vessillo della libertà, i. la bandiera di combattimento, e sim.; e così nell’intr. pron.: s’innalzavano nell’aria volute di fumo; l’aquilone s’innalzò lentamente. b. Aumentare il livello di un fluido: le piogge hanno innalzato il livello del fiume di quaranta centimetri; e intr. pron.: la colonna di mercurio s’innalza col crescere della temperatura. c. Rizzare un oggetto, una struttura qualsiasi, in modo che, poggiando sempre sul suolo, si sviluppi notevolmente in senso verticale: i. un palo, piantarlo perpendicolarmente al suolo; i. una colonna, una statua; per estens., costruire, edificare: i. un monumento, una chiesa, un palazzo; anche in senso fig.: con quell’opera ha innalzato un monumento alla verità. Come intr. pron., elevarsi da terra: montagne che si innalzano al cielo, che s’innalzano oltre i 4000 metri; la strada s’innalza dolcemente seguendo il pendio della collina. 2. Usi fig.: a. Volgere verso l’alto lo sguardo o la mente: i. gli occhi al cielo; Poi ch’innalzai un poco più le ciglia (Dante); i. il pensiero, lo spirito, l’anima a Dio; i. canti, lodi di ringraziamento; Cessa il compianto: unanime S’innalza una preghiera (Manzoni). b. Portare a un grado maggiore d’intensità: i. la voce o il tono della voce; i. la tensione elettrica, accrescerne il valore. c. In matematica, i. a potenza un numero, lo stesso che elevarlo a potenza (v. potenza). d. Elevare a un livello economico, sociale o morale superiore, oppure a un’alta carica o dignità: innalzare gli altri a sé, questa è buona eguaglianza (Tommaseo); i. al trono; i. alla porpora cardinalizia. In senso più ampio, nobilitare, conferire dignità, prestigio: il suo nobile gesto lo innalza agli occhi di noi tutti; esaltare: Iddio innalza gli umili e abbassa i superbi; i. qualcuno alle stelle, riconoscergli meriti eccessivi, lodarlo esageratamente. Nel rifl. e intr. pron., innalzarsi, elevarsi a un livello sociale o morale superiore, raggiungere alti gradi di dignità e di prestigio; esaltarsi; anche, insuperbire, imponendo ad altri la propria superiorità: siam fratelli; siam stretti ad un patto: Maledetto colui che l’infrange, Che s’innalza sul fiacco che piange, Che contrista uno spirto immortal! (Manzoni).