insaccare
v. tr. [der. di sacco, col pref. in-1] (io insacco, tu insacchi, ecc.). – 1. Mettere nel sacco o nei sacchi: i. il grano, la farina, il cemento, ecc. Fig., poet.: la dolente ripa Che ’l mal de l’universo tutto insacca (Dante), la cavità infernale che accoglie e contiene in sé tutti i peccatori dell’universo. 2. estens. a. Mettere nei budelli o dentro involucri artificiali la carne animale tritata e condita con spezie per farne salami, salsicce e altri tipi di salumi. b. ant. Mettere nel sacchetto i nomi dei candidati per le elezioni ai pubblici uffici; imborsare. c. scherz. o spreg., non com. Mettere in borsa, incassare denari: ne ha insaccati di quattrini facendo il traffico della droga! d. Nel calcio, i. il pallone (o assol. insaccare), mandare il pallone in rete, fare gol. 3. fig. a. pop. Trangugiare, mangiare o bere avidamente. b. Far indossare vestiti sproporzionatamente larghi e goffi: ci insaccarono in una specie di divisa. c. I. il collo, la testa, ritirare il collo, la testa fra le spalle: lo vedevo i. sempre più la testa fra le spalle, come fa quando sta per raccontare qualcosa di grosso (Primo Levi). d. Ammassare persone o cose in uno spazio stretto: insaccarono i prigionieri in pochi carri bestiame e li trasportarono in un campo di concentramento. Come intr. pron., e più raram. come intr. (aus. essere), finire in una sacca, entrare pigiandosi in luogo stretto e chiuso, e spec. in luogo da cui sia difficile uscire: nel tentativo di evitare l’ingorgo del traffico, ci eravano incautamente insaccati in una strada senza sbocco; dalla piazza de’ Mercanti, la marmaglia insaccò, per quell’altr’arco, nella via de’ fustagnai (Manzoni). e. intr. pron. Nascondersi, riferito al sole che, soprattutto al tramonto, scompare dietro grosse nuvole: Il sole s’insaccò, né tornò fuori (Pascoli); anche senza la particella pron.: quando il sole insacca in Giove [= di giovedì], non è sabato che piove (prov.). f. Nel linguaggio marin., gonfiarsi verso poppa, detto della vela quadra quando, per un’errata manovra o per rallentare l’andatura in casi particolari (più usato, in questo secondo senso, prendere il vento a collo, espressione riferita anche alla randa e al fiocco), riceve il vento sulla sua superficie prodiera, accollandosi così sull’albero. Anche trans., con valore causativo: il vento ha insaccato le vele, per un suo improvviso cambio di direzione (salto di vento). ◆ Part. pass. insaccato, anche come agg. e s. m. (v. la voce).