insegnamento
insegnaménto s. m. [der. di insegnare]. – 1. a. L’attività e l’ufficio dell’insegnare, in quanto abbia un metodo, una continuità e un oggetto ben definito (arte, mestiere, materia scolastica, disciplina scientifica, ecc.): i. elementare o primario, medio o secondario, universitario o superiore; i. della filologia romanza, della geometria, della scherma, del nuoto, del catechismo, dell’informatica; impartire, ricevere un i.; materie, programmi, sistemi, metodi d’i.; i. teorico, pratico; mutuo i. (v. mutuo1); i. religioso, quello che ha per oggetto i fondamenti di una religione, in partic. della religione di stato o dallo stato riconosciuta come la religione della maggioranza dei cittadini (per es., in Italia, la religione cattolica); i. laico, quello che esclude lo studio della religione, o, meglio, della religione secondo principî confessionali. Con riferimento a chi lo riceve: approfittare di un i.; i. obbligatorio, facoltativo. Con riguardo al metodo, al modo d’insegnare, all’utilità pratica e sim.: un i. proficuo, efficace, superficiale, lacunoso, trasandato; aver avuto un buon i., un cattivo insegnamento. b. L’attività o la professione stessa dell’insegnante: darsi all’i.; esercitare l’i. di una disciplina; aspirare all’i. di una disciplina; conferire per incarico l’i. di una materia secondaria; ottenere l’abilitazione, l’idoneità all’i.; abbracciare, percorrere la carriera dell’i.; i. pubblico, privato, statale, libero. 2. Ciò che viene insegnato (indipendentemente dalla capacità o volontà di apprendere), anche in modo occasionale e per lo più con riguardo all’educazione morale, spirituale; quindi spesso sinon. di precetto, ammaestramento, anche tratto da cose astratte, dai fatti della vita, ecc.: ritenere, dimenticare gli i. avuti; trarre frutto dagli i. paterni, materni; tenere conto di un i.; gli i. della storia, dell’esperienza; l’i. di Machiavelli, di Vico, l’alto i. manzoniano (attraverso le loro opere, la loro arte); l’errore altrui vi serva d’insegnamento.