inseguire
v. tr. [dal lat. insĕqui, comp. di in-1 e sequi «seguire»] (io inséguo, ecc.). – 1. Correre dietro a chi fugge, o anche a chi corre, cercando di raggiungerlo (di solito con intenzione ostile, o anche per afferrarlo, arrestarlo, e talvolta solo per superarlo): i. un ladro, un fuggitivo; i. i nemici in rotta; i. la flotta nemica; come uno che insegue ... una macchina di cui ha le chiavi ma non sa in che tasca, e si affanna a correre e gesticolare e frugarsi addosso e fare tentativi di ogni genere (Andrea De Carlo); la lepre era inseguita dai cani; nelle gare ciclistiche: il gruppo inseguì i due corridori che avevano tentato una fuga (analogam. in altre corse, automobilistiche, motociclistiche, podistiche, ecc.). 2. fig. a. Cercare di raggiungere qualcosa che è impossibile o difficile ottenere o realizzare: i. un sogno, i. vane speranze, i. la gloria, ecc. b. Di cose astratte (sentimenti, stati d’animo, ecc.), essere sempre presente, incalzare, non dar pace: dovunque andava, lo inseguivano i ricordi; era inseguito dal rimorso. ◆ Part. pres. inseguènte, anche come agg., ma con valore verbale (che insegue): sfuggire ai nemici inseguenti.