insensibile
insensìbile agg. [dal lat. insensibĭlis, comp. di in-2 e sensibĭlis «sensibile»]. – 1. Con sign. passivo, che sfugge alla percezione dei sensi, impercettibile; per lo più in senso estens., di cosa che, per essere molto piccola, debole, lenta, ecc., non si avverte o si avverte appena: con movimento i.; un i. spostamento; una differenza i.; salita, discesa i., lievissima, con minima o poca inclinazione: Colli beati e placidi Che il vago Eupili mio Cingete con dolcissimo Insensibil pendio (Parini); anche di cosa che si fa o che avviene gradualmente, con passaggi quasi inavvertiti: il miglioramento è ancora i.; ha fatto dei progressi i., ma reali. 2. a. Con valore attivo, privo della capacità di sentire, inerte, inanimato: corpi i.; la materia i.; in un suo gran pensier tanto penètra, Che par cangiato in insensibil pietra (Ariosto). Più com., di persona o di parte del corpo che non avverte una sensazione fisica, o di persona che, anche avvertendola, sa dominare le proprie reazioni: essere i. al freddo, al caldo, al dolore; rendere i. una parte del corpo mediante l’anestesia locale. In relazione alla sensibilità fisiologica e psichica, frigido, indifferente: un uomo, una donna i.; essere i. al piacere, alle carezze. In relazione alla sensibilità spirituale e morale, o estetica, che non si lascia smuovere o commuovere, che si mostra impenetrabile a qualche sentimento: essere i. alle preghiere, ai rimproveri, all’amore, alla pietà, alla bellezza, o di fronte all’arte, alla poesia; un uomo i. alle grazie, ai complimenti, alle lusinghe, alle adulazioni, ecc. b. Per estens., di macchina, dispositivo e sim., che ha la capacità di non risentire delle variazioni di determinate grandezze: strumento di misurazione i. a variazioni di temperatura, che dà cioè indicazioni attendibili anche se la temperatura ambiente varia notevolmente. ◆ Avv. insensibilménte, in modo impercettibile o appena avvertibile dai sensi: penetrare, insinuarsi, decrescere insensibilmente; la strada sale insensibilmente.