inseverimento
s. m. Inasprimento, il diventare severo o più severo. ◆ «È un trend verificato da indagini svolte sotto il controllo Cee – sottolinea [Paolo] Scolari – e che ha consigliato il Parlamento europeo di perseverare sulla strada di una legislazione coerente con il passato, che prevederà ulteriori inseverimenti della normativa in materia di protezione ambientale». (Raffaele Sanguineti, Stampa, 24 aprile 1998, p. 30, Speciale Ambiente) • È indispensabile, insomma, un inseverimento dei limiti previsti dalle norme attuali. Mentre le normative in vigore regolamentano solo alcuni aspetti dell’inquinamento elettromagnetico (è il caso del recente decreto che si occupa solo dei ripetitori per telefonini, radio e tv), la legge quadro includerà tutto: dagli elettrodomestici alle linee ad alta tensione; dai telefonini ai radar. (Franco Foresta Martin, Corriere della sera, 17 gennaio 1999, p. 25, Scienza) • le scelte non sono più obbligate, com’è stato di fatto negli ultimi anni, raschiando il barile con controverse (e penose) iniziative di finanza creativa, miracolose solo nell’evitare inseverimenti fiscali. Si può decidere che cosa destinare alla riduzione fiscale, che cosa al sostegno delle famiglie, come rimodulare le sovvenzioni all’industria e così via. (Sergio Soave, Avvenire, 26 giugno 2004, p. 2, Seconda pagina).
Derivato dal v. intr. inseverire con l’aggiunta del suffisso -mento.
Già attestato nel Corriere della sera del 2 dicembre 1997, p. 41 (Tonino Bigi).