insolente
insolènte agg. e s. m. e f. [dal lat. insŏlens -entis, comp. di in-2 e part. pres. di solere «essere solito»; propr. «insolito» (nel doppio sign. di «non avvezzo» e di «non usato»)]. – Di persona che, nei rapporti con altri, assume un contegno provocatorio, eccessivamente ardito o volutamente offensivo, o manca al rispetto dovuto con parole o atteggiamenti che oltrepassano i limiti della convenienza: la nobiltà, sicura della sua forza, era diventata i.; vincitori i. verso le popolazioni dei territorî occupati; soldataglia i.; un servitore i.; un monello i.; anche sostantivato: lei è un i.! (spec. di chi offende con parole irrispettose); mi ha bloccato un i. che non ha voluto spostare la macchina in seconda fila. Per estens., riferito agli atti, alle parole: tenere un atteggiamento i.; parlare con tono i.; ha un modo di fare i.; mi ha scritto una lettera i.; dare una risposta insolente. ◆ Dim., non com., insolentino, insolentùccio, alquanto insolente; pegg. insolentàccio, per lo più come sost.: sei un insolentaccio!; quell’insolentaccia merita proprio una bella lezione. ◆ Avv. insolenteménte, con insolenza: guardare, interpellare, rispondere insolentemente; gli voltò insolentemente le spalle.