insorgere
insórgere (ant. o poet. insùrgere) v. intr. [dal lat. insurgĕre, comp. di in-1 e surgĕre «alzarsi, sollevarsi»] (coniug. come sorgere; aus. essere). – 1. a. ant. Levarsi su, alzarsi. b. Di popolazioni o gruppi sociali, sollevarsi, ribellarsi contro un’autorità, un potere costituito o in genere contro un oppressore; fare un’insurrezione: Milano nel 1848 insorse contro gli Austriaci; i contadini insorgevano contro i feudatarî; i. in armi contro gli invasori; i. contro il malgoverno. c. Levarsi in atto di decisa e vivace protesta: i. contro una palese ingiustizia; i deputati dell’opposizione sono insorti contro il disegno di legge governativo. 2. Sorgere, manifestarsi improvvisamente, per lo più di cose spiacevoli o dannose: insorse una furiosa tempesta, un terribile uragano; si spera che non insorgano ancora nuove difficoltà; c’è il timore che insorga un’infezione, un contagio; spesso sostantivato: l’i. di una malattia, di ostacoli imprevisti, di complicazioni. ◆ Part. pres. insorgènte, anche come agg. e s. m. (v. la voce). ◆ Part. pass. insórto: le difficoltà insorte hanno impedito la prosecuzione dei lavori; per l’uso come agg. e s. m., v. insorto.