installare
(meno com. istallare) v. tr. [dal fr. installer, a sua volta dal lat. mediev. installare (der. del germ. stall, da cui l’ital. stallo), propr. «insediare un ecclesiastico nello stallo del coro per metterlo in possesso di una dignità o di un beneficio»]. – 1. Stabilire (per lo più solennemente) in una carica, in una dignità, in un ufficio ecclesiastico; è sinon. quindi, oggi meno com. e talvolta scherz. o iron. di insediare. 2. Sistemare comodamente in un alloggio: gli sono arrivati alcuni parenti e li ha installati in una sua villa; più frequente il rifl., con senso anche più ampio: si era installato con tutta la famiglia in un’ala del palazzo; si è installato a casa mia e non intende andarsene; lo trovai installato in una magnifica poltrona. 3. Collocare e montare convenientemente un impianto, un’attrezzatura, e sim., nel posto assegnato e con gli opportuni collegamenti per il loro funzionamento: i. nel sottosuolo la caldaia per il termosifone; i. i pannelli solari sul terrazzo condominiale; i. un frigorifero; i. gli impianti del gas, della luce elettrica; i. il software della macchina fotografica sul computer; i. il bagno, la cucina, l’acquaio, la radio, il televisore; i. gli infissi; i. i macchinarî; i. i cannoni a bordo di una nave. ◆ Part. pass. installato, anche come agg., per lo più con valore verbale; nell’industria per la produzione dell’energia elettrica, e con riferimento a un impianto, potenza installata, la potenza massima che esso è capace di fornire.