intello
intellò (intellos), s. m. (iron.) Intellettuale; usato spesso al pl. con riferimento agli intellettuali di sinistra. ◆ Tira l’aria che tira, ed ecco [Riccardo] Muti che s’ingrazia tutti – come sempre fa – e rassicura gli intellos con quel titolo perfetto: «Rispettiamo chi ha paura di Wagner». (Foglio, 27 agosto 1998, p. 4) • Smettetela allora di illudervi e di illuderci. Voi non siete dei veri e schietti intellò di sinistra. (Ruggero Guarini, Giornale, 23 aprile 2004, p. 10, Commenti) • Volo Linate-Fiumicino, ore 7.30 di un giovedì di luglio: facce tirate, abiti di tasmania (il lino è più fresco, si sa, ma mica puoi arrivare all’appuntamento al Ministero o in viale dell’Astronomia ciancicato come un intellò parigino), cravatte ben strette alla gola. (Jane, Sole 24 Ore, 6 luglio 2008, p. 48, Domenica).
Dal fr. intello, accorciamento del s. m. pl. intellectuels.
Già attestato nella Repubblica del 3 settembre 1992, p. 23 (Irene Bignardi), usato come agg.