intendimento
intendiménto s. m. [der. di intendere]. – 1. a. Capacità d’intendere con l’intelletto: uomo d’i., di retto i., privo d’i., di scarso i.; è un bambino che mostra già i.; anche le bestie hanno un certo i.; è sinon. quindi, meno com., di intelligenza, nel suo sign. astratto e generico. In filosofia, è altro termine per designare la facoltà dell’intelletto, soprattutto nel senso (proprio della filosofia moderna e specialmente kantiana) per cui essa si contrappone alla ragione. b. Il fatto d’intendere, di capire, d’interpretare e valutare un fatto, un discorso, uno scritto e sim.: errare nell’i. di una legge; le note di commento giovano all’esatto i. del testo; a pieno i. di queste parole (Dante). Non com., sentore, presentimento: ebbe ... l’i. della morte (Pascoli). 2. Ciò che si vuole intendere, cioè esprimere, significare, quindi senso, significato, concetto (di parole, scritti, ecc.): è questo, credo, l’i. della canzone; cogliere l’i. di un verso, di un autore; non mi è chiaro l’i. di questa frase. 3. Intenzione, proposito, intento: manifestare, chiarire i proprî i.; non era questo il nostro i.; sarebbe mio i. risolvere amichevolmente la questione; con i. di rompere e mansuefare la ferocia degli uomini (Leopardi). 4. ant. a. Tendenza e forza affettiva, propensione dell’animo, amore: così noi dovemo ... tornare a Dio con tutto il nostro i. e cuore (Dante). b. In senso concr., l’oggetto del proprio amore, la persona amata: fra loro alcuna volta il mio i. mirava (Boccaccio).