intercomunitario
agg. Che unisce o coinvolge comunità diverse tra loro. ◆ «Marseille Espérance» fu creata alla fine degli anni Ottanta dal sindaco socialista Robert Vigoroux che radunò leader e intellettuali e li convinse a promuovere azioni comuni. Ecco fiorire convegni e seminari, campionati di calcio intercomunitari. E il tutto culmina a fine dicembre con un concerto per migliaia di persone durante il quale viene distribuito un calendario con la cronologia delle principali religioni presenti e dodici immagini di altrettanti matrimoni. (Claudio Lindner, Corriere della sera, 21 aprile 2002, p. 14) • Molti scontri, pochi accordi, troppi rinvii. Niente di concreto, per esempio, su una questione tra le più spinose: la rivendicazione della Spagna e della Polonia di voler contare non meno dei «grandi» nell’Europa dei 25. Il semestre non è stato favorito, purtroppo, dalle crescenti conflittualità intercomunitarie provocate dall’insorgenza di nazionalismi ed egoismi sempre più dirompenti. (Enzo Bettiza, Stampa, 30 novembre 2003, p. 1, Prima pagina) • Un tempo, se non proprio idilliaci, i rapporti tra le comunità religiose in India erano improntati a tolleranza. […] L’avvicinarsi delle elezioni del 2009 non potrà che acuire le tensioni, come appare chiaro che l’Orissa è ormai il secondo Stato-laboratorio dell’«Hinduttva», dopo il Gujarat, teatro delle peggiori violenze intercomunitarie. (Stefano Vecchia, Avvenire, 30 gennaio 2008, p.3, In Vetrina).
Derivato dall’agg. comunitario con l’aggiunta del prefisso inter-.
Già attestato nella Repubblica del 12 luglio 1984, p. 8, Politica estera (Avigdor Livni).