interdire
v. tr. [dal lat. interdicĕre, comp. di inter- e dicĕre «dire»; nel sign. 3, dal fr. interdir] (coniug. come dire). – 1. Vietare, proibire con autorità: i. a uno l’accesso, il passaggio; gli fu interdetto di rimetter piede in patria; sarà in pergamo interdetto A le sfacciate donne fiorentine L’andar mostrando con le poppe il petto (Dante); aure soavi L’empio fato interdice All’umana virtude (Leopardi). Nel linguaggio marittimo, i. un porto o una rotta, emanare disposizioni o prendere provvedimenti materiali che impediscano, per ragioni belliche o sanitarie, il loro uso. In partic., con riferimento ai sign. giuridici di interdizione e interdetto: i. a qualcuno l’esercizio dei diritti civili, l’amministrazione dei beni, oppure, con altra costruzione, i. qualcuno dall’esercizio dei diritti civili, dall’amministrazione dei beni (in queste accezioni è frequente anche l’uso assol.: interdire, far interdire qualcuno); i. ai fedeli di una parrocchia l’accostamento ai sacramenti, la sepoltura ecclesiastica; i. a un sacerdote la facoltà di confessare; con altra costruzione: i. una parrocchia, una città, uno stato, colpire con l’interdetto. 2. In elettronica, i. un tubo, un transistore, e sim., portarli all’interdizione. 3. non com. Turbare fortemente, lasciar confuso, senza parola. Con questo sign., sono di uso frequente soprattutto le locuz. rimanere e lasciare interdetto (v. interdetto1). ◆ Part. pres. interdicènte, anche come agg. e s. m., non com., chi o che interdice. ◆ Part. pass. interdétto, anche come agg. e sost. (v. interdetto1).