interfaccia
interfàccia s. f. [dall’ingl. interface, comp. di inter- e face «faccia»] (pl. -ce). – In generale, nel linguaggio scient. e tecn., ente che agisce da elemento comune, in parte di separazione e in parte di collegamento, tra due o più altri enti. Con sign. specifici: 1. In chimica fisica, la superficie di separazione tra due fasi di un sistema (per es., tra due liquidi immiscibili, tra un liquido e un solido), in corrispondenza della quale si presentano caratteristiche particolari determinate dalla differenza di distribuzione delle forze intermolecolari tra l’interno e la superficie di una fase. 2. In elettronica, sistema o canale di connessione e di adattamento tra due sistemi che funzionino con modalità diverse (per es., tra un calcolatore digitale e uno analogico, detta anche i. ibrida). Anche, l’insieme dei canali e dei circuiti che permettono di collegare tra loro due qualsiasi sistemi o unità di calcolo e in particolare l’unità centrale di un elaboratore con quelle periferiche: metodi, dispositivi, circuiti d’interfaccia. I. utente, la parte di un programma con cui l’utente interagisce e l’aspetto che assume visivamente; in relazione alla visualizzazione l’interfaccia può essere testuale, se è prevista la digitazione dei comandi per mezzo della tastiera, o grafica, se i comandi e le informazioni sono visualizzati tramite menù e icone, nel qual caso è frequente il ricorso ad un apposito mezzo di puntamento, per es. un mouse. 3. In usi fig., persona o organismo che abbia funzione di collegamento nelle intercomunicazioni fra altre persone, o organismi o gruppi sociali: un’i. fra i livelli dirigenziali e gli organismi sindacali.