interpolare2
interpolare2 v. tr. [dal lat. interpolare (prob. affine a polire «pulire»), in origine termine dei lavoratori di panni, «rimettere a nuovo»] (io intèrpolo, ecc.). – 1. Inserire in un testo parole ad esso estranee, inavvertitamente o intenzionalmente, soprattutto da parte di amanuensi (v. interpolazione): i. nel codice una glossa marginale; il testo dell’opera ci è giunto gravemente interpolato. Per estens., aggiungere parole proprie nel riferire un discorso altrui. 2. Nelle scienze, introdurre in una serie di dati altri dati, o sostituire la serie con altra più regolare; in partic., in matematica e nel calcolo numerico, attuare un procedimento di interpolazione, cioè completare l’andamento di una funzione o di un grafico all’interno di un dato intervallo a partire dai valori noti in certi punti isolati dell’intervallo, nell’ipotesi che l’andamento fra questi punti obbedisca a una legge per quanto possibile semplice. 3. estens., non com. Alternare, frammischiare, intercalare e sim. ◆ Part. pass. interpolato, anche come agg. (v. la voce).