interporre
interpórre v. tr. [dal lat. interponĕre, comp. di inter- e ponĕre «porre»] (coniug. come porre). – 1. Porre in mezzo, tra due azioni, tra due momenti successivi (raramente tra due oggetti concreti): i. ostacoli, difficoltà; i. tempo, indugiare, far trascorrere del tempo per ritardare ad arte qualche cosa; i. una pausa. Con questo sign., è meno com. che frapporre. Nel linguaggio ammi- nistr. e forense, i. ricorso, i. appello, ricorrere, appellarsi (con implicita l’idea di voler impedire, anche temporaneamente, l’effetto di una precedente decisione o sentenza). Fra persone, i. la propria autorità, la propria influenza, adoperarle a favore di qualcuno o per agevolare il raggiungimento di uno scopo; con sign. simile, i. i proprî buoni uffici. 2. rifl. Porsi, entrare nel mezzo: si ha l’eclissi solare quando la Luna s’interpone fra la Terra e il Sole; Né l’interporsi tra ’l disopra e ’l fiore Di tanta moltitudine volante Impediva la vista e lo splendore (Dante); Giove ... ringrandì la terra d’ogni intorno, e v’infuse il mare, acciocché, interponendosi ai luoghi abitati, diversificasse la sembianza delle cose (Leopardi). Del tempo, scorrere tra due avvenimenti: a dare al loro amor compimento molto tempo non si interpose (Boccaccio). Più com. riferito a persona, porsi tra due contendenti per conciliarli, intervenire come mediatore, adoperarsi per la riuscita di un’impresa, o anche per impedirla, intercedere a favore di uno, e sim.: s’interpose un amico comune e riuscì a metterli d’accordo; essendosi interposta la mamma, il padre gli perdonò; sorgeva Adrasto a far disfida, Ma la prevenne e s’interpose Armida (T. Tasso). ◆ Part. pres. interponènte; anche come agg. e sost., la persona che interpone, soprattutto nell’interposizione giuridica. ◆ Part. pass. interpósto, anche come agg. (con la variante ant. interpòṡito): lo spazio, il tempo interposto; a causa degli indugi interposti; più com. la locuz. per interposta persona, con la mediazione di qualcuno: trattare, concludere un affare per interposta persona; nel linguaggio giur. anche come sost., l’interposto, il soggetto che funge da contraente nell’interposizione reale o fittizia.