interrogazione
interrogazióne s. f. [dal lat. interrogatio -onis]. – 1. a. L’atto d’interrogare e anche la domanda o, più spesso, la serie di domande con cui s’interroga (indica per lo più una certa solennità di forma, oppure autorità, superiorità in chi pone le domande): fare un’i.; rivolgere alcune i.; rispondere alle i.; stringere con le i.; insistere nell’i.; procedere nell’i. dei testimoni. b. Nel linguaggio polit., richiesta di informazioni o di chiarimenti sull’attività della pubblica amministrazione, costituita in genere da una semplice domanda rivolta dai membri delle assemblee legislative al governo (i. parlamentare), o dai membri dei consigli regionali, provinciali o comunali alla giunta (i. consiliare), e che non comporta di necessità un dibattito come l’interpellanza. c. In grammatica, lo stesso che proposizione interrogativa (v. interrogativo). I. retorica (anche proposizione interrogativa retorica o figura d’i.), frase o proposizione espressa in forma interrogativa, che non chiede però risposta in quanto la contiene già in sé, affermativa o negativa; è generalmente usata per dare più efficacia all’argomentazione e per indurre il lettore o l’interlocutore alla nostra opinione (per es., nella lingua letter., i versi del Foscolo «All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne Confortate di pianto è forse il sonno Della morte men duro?»; e nell’uso fam.: «È questo il modo di rispondere?»; «Non te l’avevo già detto mille volte?»). 2. Nel linguaggio scolastico, serie di domande con cui l’insegnante, durante il corso dell’anno scolastico o agli esami, accerta il grado di preparazione e il profitto dell’alunno, e anche le risposte che da questo vengono date, cioè complessivamente il colloquio che si svolge tra insegnante e alunno: l’i. di matematica, di storia; i. alla lavagna; un’i. breve, lunga; fare un’i. accurata, approfondita, da parte dell’insegnante; l’i. è andata bene, male, per l’alunno.