intimidire
v. tr. e intr. [der. di timido] (io intimidisco, tu intimidisci, ecc.). – 1. tr. Rendere timido, incutere un senso di timidezza, di soggezione: la presenza dell’ispettore aveva intimidito gli alunni; la solennità del luogo lo intimidiva. Anche (per influenza del fr. intimider: v. intimidazione), intimorire, incutere paura, in modo da costringere ad agire in un determinato modo o, più spesso, a desistere da un’azione, anche giusta: i. qualcuno facendo la voce grossa; i. con minacce, con prepotenze; Eppure io non sapevo darmi Pace, ed uno Sgomento in me saliva Lento, che m’intimidiva (Giorgio Caproni). 2. intr. (aus. essere) Farsi timido, provare un senso di vago timore: è un ragazzo facile a intimidire; più com. con la particella pron.: s’intimidisce al minimo rimprovero. ◆ Part. pass. intimidito, anche come agg., nel sign. intr. del verbo: il bambino s’era messo in un angolo, intimidito per la presenza di tanta gente che non conosceva.