intonare1
intonare1 (ant. intuonare) v. tr. [dal lat. mediev. intonare, der. di tonus «tono»] (io intòno, ant. intuòno, ecc.). – 1. a. Mettere in giusto tono la voce o una nota cantata, variandone opportunamente l’altezza; accordare uno strumento o le varie parti di uno strumento (come, per es., le corde degli strumenti ad arco o di un pianoforte, per i quali è più com. accordare, le canne d’un organo, ecc.) secondo la giusta intonazione o nell’intonazione voluta: i. la chitarra; i. l’organo, registrando nei toni giusti le canne; i. il timpano (in do, in la, ecc.), variando la tensione della membrana mediante rotazione a destra o a sinistra del bacino; i. lo strumento un tono più alto o più basso (rispetto al diapason). Di più strumenti, accordarli insieme in modo che le note emesse abbiano uguale altezza: dare il la col corista per i. l’orchestra. Con senso più generico, i. la voce, educarla con l’esercizio a un’intonazione perfetta. b. Cantare o suonare dando a ogni nota la dovuta altezza di suono; in questo sign. (poco com.) è usato come intr.: non può i. perché non ha orecchio. Con uso trans.: i. un do troppo alto, troppo basso, ad altezza maggiore o minore di quella giusta. c. fig. Adattare, armonizzare insieme, in modo che non vi sia disaccordo, contrasto, difformità: i. le tinte, i colori; i. la cravatta al (o con il) vestito; i. la cornice al quadro; i. un discorso alle circostanze, alle esigenze (o secondo le esigenze). Frequente l’intr. pron., intonarsi (a, con), o il passivo essere intonato, che hanno sign. equivalente: una sciarpa che s’intona con l’abito (o col tuo viso); le rifiniture s’intonano poco (o, più spesso, con un predicato nominale, sono poco intonate) con lo stile del salotto. 2. a. Incominciare a cantare o a suonare un brano musicale: i. una canzone, un salmo; la banda intonò l’inno di Mameli; il vescovo intonò il «Te Deum». In senso più ristretto, cantare in un coro le prime note di una melodia per dare agli altri l’intonazione voluta, per fissare cioè il tono. b. estens. I. un discorso, cominciare a pronunciarlo con voce alta e sonora, in tono solenne; analogam.: i. una predica, i. una ramanzina; ma, quando sentì i. una predizione, s’aggiunse alla rabbia un lontano e misterioso spavento (Manzoni). Fig., i. le lodi di qualcuno, celebrarlo in versi o in un discorso. 3. ant. Musicare, mettere in musica un testo poetico: questo Casella ... fu buono cantatore e intonatore di canti, sicché alcuno de’ sonetti o vero canzoni dell’autore intonò (Buti); le quali parole Minuccio prestamente intonò d’un suono soave e pietoso (Boccaccio). ◆ Part. pass. intonato, anche come agg.: un «mi» perfettamente intonato; ha una voce intonata; il violino non è bene intonato, quando le corde non sono accordate fra loro, non vi è cioè tra esse l’esatto intervallo; di due o più strumenti, essere, non essere intonati, secondo che siano o no accordati con la medesima intonazione. Riferito a persona: essere poco intonato, bene intonato, non essere per nulla intonato (cfr. stonato); e di chi suona (soprattutto strumenti ad arco): non ha molta tecnica, ma è perfettamente intonato. Fig.: tinte intonate, male intonate, che armonizzano o no insieme; le tue frasi non mi sembrano intonate (cioè adatte, in accordo) con la gravità del momento.