intorbidare (o intorbidire) [der. di torbido, col pref. in-¹] (io intórbido, ecc., o io intorbidisco, tu intorbidisci, ecc.). - ■ v. tr. 1. [far diventare torbido: le piogge hanno intorbidato il fiume] ≈ (tosc.) intorbare. ↔ (non com.) illimpidire, schiarire. 2. (fig.) a. [togliere serenità, chiarezza, ecc.: i. la gioia, la vista] ≈ annebbiare, appannare, confondere, offuscare, oscurare, (lett.) ottenebrare, turbare. ↔ (non com.) illimpidire, illuminare, rischiarare, schiarire. ● Espressioni: fig., intorbidare le acque [creare confusione, spec. nella vita politica o sociale, col fine di trarne vantaggio] ≈ mestare (o pescare) nel torbido. b. [produrre agitazione, eccitazione, ecc.: letture che intorbidano la fantasia] ≈ agitare, confondere, eccitare, sommuovere, turbare. ↑ sconvolgere. ↔ calmare, placare, rasserenare. ■ intorbidarsi v. intr. pron. 1. [farsi torbido: il vino s'intorbida] ≈ (tosc.) intorbarsi. 2. (fig.) [diventare fosco, oscuro e sim.: il tempo comincia a i.; gli s'intorbidò la mente] ≈ annebbiarsi, offuscarsi, oscurarsi, ottenebrarsi. ↔ (non com.) illimpidirsi, rasserenarsi, schiarirsi.