intrallazzo
s. m. [dal sicil. ntirlazzu o ntrallazzu, propr. «inviluppo, imbroglio», comp. del lat. inter «tra» e laqueus «laccio»]. – In origine, ogni affare combinato attraverso imbrogli e illegalità, come traffico di merci di dubbia provenienza, mercato nero, o altro espediente per arrangiarsi (è voce diffusasi dalla Sicilia nel periodo della seconda guerra mondiale): la letteratura è il mio pane, come il marciapiede per la ragazza prostituta, l’i. per i suoi tre amici borsari neri (Pratolini). Per estens., intrigo, compromesso disonesto, attività equivoca per accaparrarsi favori e influenza, soprattutto in campo politico: un’amministrazione corrotta, basata sugli i.; candidati che ricorrono all’i. per accaparrarsi voti; più genericam., ogni attività o comportamento che cerchi di raggiungere un fine non per le vie più regolari, ma attraverso compromessi, taciti accordi, connivenze, sfruttando la propria o altrui influenza, e sim.: chissà quanti i. per ottenere quel posto!