intreccio
intréccio s. m. [der. di intrecciare]. – 1. a. L’operazione e il modo d’intrecciare: l’i. della paglia (per es., per fare il piano di una sedia); lavori d’intreccio, reti, stuoie, panieri, ecc.; un i. regolare, irregolare, fitto, rado. Anche, la disposizione degli elementi intrecciati e in partic. la disposizione che hanno in tessuto i fili d’ordito e le trame (sinon. di armatura). b. In senso concr., insieme di elementi intrecciati: un i. di nastri, di vimini; un i. di strisce di pelle, per decorazione di libri rilegati in pergamena. Per estens., qualsiasi ornamento o fregio a linee, a motivi intrecciati. c. Nella lotta libera, presa (detta anche liana) consistente nell’intrecciare una propria gamba con una dell’avversario, dopo avergli immobilizzato le braccia, al fine di atterrarlo. 2. fig. Unione di fatti, fenomeni, ecc., che s’incrociano, s’intersecano, interferiscono reciprocamente, e sim.: i. di avvenimenti, di vicende; i. di suoni, di canti; l’i. delle parti, nella musica vocale o strumentale secondo le regole del contrappunto; l’i. delle figure, nella danza, nel pattinaggio su ghiaccio, ecc. In partic., il complesso delle vicende che costituiscono la trama, l’argomento di un’opera narrativa o drammatica: l’i. del romanzo, del poema, della commedia; un i. semplice, complicato; racconto privo d’i., povero d’intreccio. Commedia d’i. (o d’intrigo), quella che deriva il suo maggiore interesse non dalla delineazione dei caratteri, ma dalla complicazione delle vicende, che per lo più trovano alla fine una soluzione inaspettata.