introdurre
v. tr. [dal lat. introducĕre, comp. di intro- e ducĕre «guidare, condurre»] (coniug. come addurre). – 1. Riferito a cose: a. Mettere dentro, far entrare o penetrare, portare dentro un luogo: i. l’ago nel muscolo, nella vena, facendo un’iniezione; i. la chiave nella serratura; i. la vite nel legno; i. aria nella cavità pleurica, col pneumotorace artificiale. In partic., di merci e prodotti: i. materie prime dall’estero (più com. importare); i. sigarette di contrabbando; analogam., i. terminologie, mode, usanze straniere. Nell’intr. pron., entrare, penetrare, per lo più di cose astratte: tale costume s’introdusse in Italia durante la dominazione spagnola. b. estens. Mettere in uso, cominciare a diffondere ciò che prima non esisteva: i. nuove dottrine; i. una consuetudine; i. una danza esotica; i. la coltura del tabacco; i. nelle scuole l’insegnamento di una nuova disciplina. Anche istituire, stabilire, instaurare e sim.: farsi capo a i. nuovi ordini (Machiavelli); i. nuove leggi; i. riforme; i. un sistema, un metodo, un regime di vita; in astronomia, i. una costellazione, definirne le stelle componenti e darle un nome. c. I. un discorso, o sim., avviarlo, dargli inizio, o farlo cadere su un determinato argomento: era impacciato e non sapeva come i. il discorso; introdusse la conversazione sullo scandalo del giorno. d. Nel linguaggio grammaticale, con riferimento a preposizioni e congiunzioni, costituire l’elemento iniziale e insieme caratterizzante di un dato sintagma o costrutto sintattico: la preposizione «a» introduce molti complementi; la congiunzione «affinché» introduce una proposizione finale; con sign. più generico: i due punti servono anche a i. un discorso diretto. 2. Riferito a persone: a. Far entrare qualcuno in casa, in una stanza, nell’ufficio e sim.: chi vi ha introdotto qui?; introduca un altro cliente; anche, ammettere alla presenza di qualcuno: l’usciere lo introdusse dal (meno com. al) direttore; chiese di essere introdotto dal ministro. Estens.: i. qualcuno in una casa, in una famiglia, presentarlo perché possa poi frequentarla; analogam., i. in società, in un ambiente, in una cerchia d’amici, ecc. Nell’intr. pron., introdursi, entrare, penetrare in un luogo, per lo più con inganno, di nascosto, per mezzo d’un sotterfugio: due ladri s’erano introdotti nell’appartamento con chiavi false; introdursi furtivamente in un negozio; introdursi dalla finestra; estens., introdursi in un ambiente, in una conversazione, inserirvisi senza essere espressamente invitato. b. Nelle narrazioni o nell’azione scenica, far partecipare all’azione, al dialogo: nel «De senectute» Cicerone introduce Catone a parlare della vecchiezza. c. Avviare, guidare nell’apprendimento di qualche cosa: i. allo studio delle scienze occulte; i. nella filosofia; i. gli allievi alla comprensione e al gusto della musica. ◆ Part. pass. introdótto, anche come agg. e, anticam., come s. m. (v. la voce).