intrugliare
v. tr. [voce di origine tosc., prob. dal verbo volg. introiare «insudiciare, sporcare», der. di troia (cfr. lucch. troglia «scrofa»] (io intrùglio, ecc.), pop. – 1. a. Manipolare, mescolare insieme sostanze diverse, più o meno liquide (si dice per lo più di cibi o bevande), facendone un intruglio; spesso usato assol.: che cosa stai intrugliando?; i. il vino, guastarlo mescolandovi altri vini di qualità peggiore o sostanze artificiali. b. Con la particella pron., intrugliarsi, o intrugliarsi lo stomaco, mangiare o bere intrugli, guastarsi lo stomaco con cibi scadenti o con troppe medicine o rimedî empirici. 2. fig. a. I. le faccende, o assol. intrugliare, impasticciare, confondere, imbrogliare le cose, e sim. b. intr. pron. Immischiarsi in faccende poco chiare: sbrighino da sé i loro imbrogli, io non mi ci voglio i.; non t’intrugliare con quella gente.