invanire
v. tr. e intr. [der. di vano] (io invanisco, tu invanisci, ecc.), non com. – 1. tr. a. Rendere vanitoso, fatuo, borioso: le lodi alla sua bellezza l’hanno invanita. b. ant. Rendere vano, cioè inutile, inefficace e sim. 2. intr. (aus. essere) a. letter. Divenire vanitoso, compiacersi eccessivamente dei proprî meriti, concepire sproporzionata stima di sé stesso: le persone superficiali invaniscono facilmente; anche con la particella pron.: s’è invanito per gli immeritati elogi; quella svisceratezza servile che s’invanisce e si ricrea nello splendore altrui (Manzoni). b. ant. Vuotarsi di contenuto; dileguarsi, svanire.