invecchiare
v. intr. e tr. [der. di vècchio] (io invècchio, ecc.; come intr., aus. essere). – 1. intr. Di persona, diventare vecchio, avanzare nell’età assumendo l’aspetto senile: aver paura d’i.; si invecchia senza accorgersene. Più raram. col senso oggettivo di raggiungere la vecchiaia, la tarda età: è un male che non lo lascerà i., purtroppo, lo condurrà presto alla tomba; sperava di poter i. nella pace della sua casetta. Anticam., anche con la particella pron.: dalla mia fanciullezza con lui mi sono invecchiato (Boccaccio). Spesso, perdere il vigore e la freschezza, indipendentemente dall’avanzare negli anni: è invecchiato precocemente; è molto invecchiata da quando l’ho vista l’ultima volta. In contrapp. all’età effettiva anche nelle frasi: essere invecchiato nell’animo, nello spirito; il cuore non invecchia, modo prov., per significare che lo spirito e i sentimenti, così come il bisogno di amore e di affetti, rimangono giovani e integri anche quando il fisico comincia a sentire il peso degli anni. Variamente inteso il prov. a tavola non s’invecchia, il piacere della tavola rende allegri e giovani, oppure il tempo che si passa a tavola non fa invecchiare nel senso che, per il piacere, il tempo sembra non trascorrere (ma ci sono anche altre interpretazioni; cfr. per es. Pulci, Morgante XXVII, 114: ... alla mensa non s’invecchia, Ché poco vive chi molto sparecchia). 2. intr., estens. a. Di animali e di piante, diventare vecchio, perdere il vigore, la forza produttiva: il cavallo è invecchiato e non serve più a nulla; questa vigna comincia a invecchiare. Analogam., di generi alimentari che, conservati a lungo, diventano meno buoni o si guastano, di sostanze che, col tempo e per l’azione di particolari agenti, modificano i proprî caratteri, talora anche acquistando pregio (come avviene, per es., per il vino e per altre bevande alcoliche), di abiti e altri oggetti d’uso che col tempo si sciupano, passano di moda, ecc. b. fig. Cadere in disuso, perdere pregio, valore, credito, detto, per es., di opere, istituzioni, teorie, mode, vocaboli, ecc.; con questo sign. è soprattutto comune il part. pass. in funzione di agg. (v. oltre), o la forma negativa: è una moda che non vuole i. o che stenta a i.; è un libro che non invecchierà mai; la verità non invecchia, rimane inalterata e sempre valida anche col trascorrere del tempo. Con altra accezione, prolungarsi nel tempo: gran duol rade volte aven [= avviene] che ’nvecchi (Petrarca); in partic., di mali fisici o morali, diventare cronico: le malattie non vanno lasciate i., si devono curare subito. 3. tr. Far diventare vecchio, o far apparire più vecchio: le sofferenze l’hanno invecchiato anzi tempo; la barba ti invecchia; questa fotografia ti invecchia molto. D’altre cose, far prendere l’apparenza di cosa vecchia, conferire a sostanze le caratteristiche proprie di quelle che sono realmente vecchie: i. una carta col fumo; i. artificialmente il vino, il cognac. ◆ Part. pass. invecchiato, frequente come agg.: l’ho trovato molto invecchiato; dopo la disgrazia, sembra invecchiato di vent’anni; opera invecchiata, che dice cose superate ormai dal progresso degli studî o che non incontra più il gusto mutato dei lettori; una moda, un’ideologia, un’istituzione invecchiata, ormai invecchiata; malanni, vizî invecchiati, che durano da molto tempo, e perciò cronici (cfr. inveterato, che con questo sign. è più comune).