inventare. Finestra di approfondimento
Invenzioni e scoperte - I. significa «dar vita a qualcosa che prima non esisteva». Sia il verbo sia il sost. der. (invenzione) vengono spesso usati per oggetti la cui realizzazione è considerata di notevole importanza: la China ha inventato polvere, bussola, e fino la stampa (G. Leopardi); marionette automatiche, di nuova invenzione (L. Pirandello). Se invece si porta a conoscenza qualcosa che già esisteva, i termini più appropriati saranno scoprire e scoperta: Colombo ha scoperto l’America; credetti di aver fatta un’importante scoperta scientifica (I. Svevo). Talora invenzione e scoperta possono anche essere sinon., spec. se si parla di grandi invenzioni: quella del microscopio è stata una scoperta assolutamente rivoluzionaria, per il mondo della scienza. Oppure in senso iron.: (che) bella scoperta!; la scoperta dell’acqua calda (entrambe frasi idiomatiche adatte non soltanto per le scoperte vere e proprie, ma anche per oggetti inventati di nessuna utilità). Viceversa, il termine invenzione non può riferirsi mai a cose preesistenti: l’invenzione degli anelli di Saturno vorrebbe dire, infatti, che gli scienziati hanno ingannato l’umanità riguardo agli anelli suddetti.
Scoperte e trovate - Se una scoperta è particolarm. brillante è detta, per lo più nel registro fam., trovata: con la tua trovata guadagneremo un sacco di soldi. Trovare è riferito soprattutto ai sost. modo o sistema: vedi di trovare il modo di farci uscire di qui; ha trovato un sistema per consumare meno acqua. In questo caso scoprire è intens. e i. è appropriato per lo più in senso scherz. o iron.: ha inventato proprio un bel modo di lavorare! Trovata, o più raram. invenzione, possono anche essere, in senso spreg., un modo per ingannare gli altri, e quindi avere come sinon. espediente o stratagemma: è stata un’abile invenzione per guadagnarsi il consenso di tutti; come credeva alla jettatura, era incrollabile nell’opinione che il colera fosse un malefizio, un espediente di governo inteso a sfollare le popolazioni, a incutere un salutare timore nei superstiti (F. De Roberto); era stato uno stratagemma del signor Lao per non metter fuori quattrini e di Elena per evitar scene e scandali in famiglia (A. Fogazzaro).
Invenzione di oggetti o istituzione - Un oggetto che prima non esisteva, oltreché inventato, può essere anche creato, ideato e sim., secondo diverse sfumature. Creare pone l’accento sull’esecuzione, sulla realizzazione di qualcosa: la nuova vettura è stata creata per rispondere alle esigenze dei guidatori più esigenti. Ideare o escogitare sottolineano invece l’aspetto progettuale (ideare) e innovativo (escogitare) della creazione: è stato ideato un nuovo sistema idrico; l’azienda ha escogitato un sistema di antifurto appositamente per noi. Per oggetti ritenuti utili, inventati soprattutto nel campo della scienza, sono disponibili anche i sinon. ritrovamento o ritrovato, talora usati in senso iron.: è venuto da noi volendoci rifilare l’ultimo ritrovato della chimica. Se si inventa un’istituzione, i verbi più adatti possono essere, secondo i contesti, instaurare, introdurre, istituire, stabilire: gli Arabi introdussero l’uso dello zero; fu istituito un nuovo ministero; abbiamo stabilito nuove regole. In questi e analoghi contesti, i. risulta spesso inappropriato, a meno che non si voglia suggerire l’idea di certa arbitrarietà dell’istituzione: si inventano sempre nuove leggi.
Invenzioni mentali - Tanto i. (e invenzione) quanto scoprire (e scoperta) possono riferirsi anche a idee. In tal caso i. (o inventarsi) ha accezione per lo più negativa, alludendo alla menzogna più o meno grave: a Siena, Pietro inventò che gli esami erano andati male (F. Tozzi); l’immortalità dell’anima è una invenzione dell’egoismo umano che in fin dei conti vuol far servire Iddio al comodo proprio (A. Fogazzaro). In tal caso sinon. di invenzione possono essere scusa (se la storia inventata serve a giustificare qualcosa: lo svenimento è stato tutto un’invenzione per non andare a scuola), oppure bugia (e la roba che dicevan contro di lui! Tutte invenzioni [A. Manzoni]). Tra i verbi, oltre a i. è comune escogitare, nel sign. di «trovare delle scuse»: aveva escogitato uno de’ suoi sapienti artifici per allontanare Piero (A. Fogazzaro). Si può inventare una storia anche senza secondi fini, ma per puro diletto. In tal caso è più comune la forma inventarsi, di sign. analogo a immaginare o a sognare: per distrarsi, si inventava viaggi in paesi fantastici. I. è talora usato anche a proposito della composizione artistica: un autore in grado di inventare una folla di caratteri originali; un musicista che inventa continuamente nuovi motivi. I sinon., tutti più com. di i., sono concepire, creare, dare vita (a), ideare: la lettura di Seneca m’infiammò e sforzò d’ideare ad un parto le due gemelle tragedie (V. Alfieri). Più com., in campo artistico, il sost. invenzione, talora usato come sinon. di opera, creazione ecc. (sono qui esposte le sue ultime invenzioni), oppure come singolo elemento creativo: un dipinto pieno di invenzioni; le invenzioni armoniche di una sinfonia.
Inventiva - La capacità di inventare (ma anche di creare) è detta inventiva o, meno com., invenzione: Simone aveva avuto dell’inventiva: precursore locale dei veicoli automobili aveva di suo genio architettato, congegnato un carrozzino semovente con una tastiera di manovelle (G. Faldella); l’inventiva è già una prima condizione del poeta (L. Pirandello). Impiegati per lo più nel campo della creazione artistica sono creatività e estro: a lungo andare peraltro l’estro poetico svaporava (I. Nievo). Fantasia e immaginazione sono com. soprattutto per esprimere la capacità di raccontare storie, di figurarsi immagini suggerite dalle parole o di provare sensazioni suggerite dalle parole o dalle immagini: la vista di que’ luoghi gli andava risvegliando nella fantasia, e mescolando all’angosce presenti, la rimembranza di quelle che vi aveva sofferte l’altra volta (A. Manzoni). Un’inventiva particolarm. felice può essere detta genialità o genio: il genio dei pittori fiamminghi nella riproduzione dei particolari.