inviare
invïare v. tr. [dal lat. tardo inviare «entrare in cammino, percorrere una strada», comp. di in-1 e via «via, strada»] (io invìo, ecc.). – 1. ant. a. Mettere in via, indirizzare per la giusta strada, incamminare, avviare: Questi ne ’nvieranno a li alti gradi (Dante), ci indicheranno la via per giungere alla scala che porta dal 1° al 2° girone; avvisando d’essere al miglior albergo inviati (Boccaccio). Intr. pron., avviarsi, accingersi a: ogni dolor ... Cresce qualor s’invia Per partirsi da noi l’eterna luce (Petrarca); Già s’inviava, per quindi partire (Poliziano). b. Avviare, nel senso di dare inizio a qualche cosa. 2. Mandare, spedire persona o cosa ad altra persona o in luogo determinato: i. un messaggero, un ambasciatore, un incaricato, e i. un messaggio, un’imbasciata; i. truppe, rinforzi, munizioni; i. un pacco postale, un’e-mail; ti prego d’inviarmi la posta al nuovo indirizzo; i. saluti, ringraziamenti. Fig., poet., i. l’occhio, dirigere lo sguardo in qualche direzione: Com’io fui dentro, l’occhio intorno invio (Dante). ◆ Part. pass. invïato, anche come sost. e agg., con accezioni partic. (v. la voce).