inzuppare
v. tr. [der. di zuppa]. – Intingere in un liquido in modo da rendere zuppo, da imbevere completamente: i. una spugna nell’acqua; più com.: i. il pane nel brodo, nel latte; i. i biscotti nell’aleatico. Anche, bagnare imbevendo: i. il pandispagna con il liquore; il temporale ci ha inzuppati come spugne; la povera donna non chiudeva occhio in tutta la notte, e inzuppava di lagrime il guanciale (Verga). Nell’intr. pron., assorbire il liquido, imbeversi: questi biscotti sono troppo duri e non s’inzuppano (raro senza la particella pron.: non inzuppano); anche, bagnarsi molto, soprattutto sotto la pioggia: mi ha sorpreso il temporale e mi sono inzuppato da capo a piedi; il campo di calcio si è inzuppato di (o con la) pioggia. Locuz. fig., merid., inzupparci il pane, fare qualche cosa con grande entusiasmo e soddisfazione: quando si tratta di sparlare del prossimo, lui c’inzuppa il pane. ◆ Part. pass. inzuppato, anche come agg.: avevo gli abiti inzuppati (o, riferito alla persona: ero tutto inzuppato); terreno inzuppato d’acqua; e in usi fig., non com., traboccante di un sentimento, imbevuto o pervaso di un’idea, di una dottrina, e sim.: essere inzuppato d’odio, avere il cuore inzuppato di risentimento; povero Praga, realista lui? lui inzuppato, anzi ammalato d’idealismo? (Carducci).