iota1
iòta1 s. m. [dal gr. ἰῶτα, di origine fenicia; v. iod], invar. – Nome della 9a lettera dell’alfabeto greco, e del segno che la rappresenta (minuscolo ι, maiuscolo I), corrispondente alla lettera i dell’alfabeto latino (ormai ant. come nome della lettera J, cioè dell’i lungo). Nella scrittura del greco, i. sottoscritto, iota di corpo minore, simile a un piccolo apice, che viene sottoposto a segno di vocale lunga (ᾱͅ , ῃ, ῳ) in sostituzione, dalla tarda età bizantina, dell’originario i. ascritto (ᾱι, ηι, ωι), caduto dapprima nella pronuncia, e poi anche dalla scrittura, nella quale tuttavia si è conservato dopo lettera maiuscola: ᾅδης ma ῎Αιδης. Nella numerazione greca, un ι con apice in alto a destra (ι′) significa 10, con apice in basso a sinistra (′ι) significa 10000; secondo un uso che risale ai filologi alessandrini, il segno maiuscolo I indica il 9° libro dell’Iliade, il segno minuscolo ι il 9° dell’Odissea. Con uso fig. (già greco), in frasi negative o di senso negativo, un iota, una minima quantità, un nulla (in quanto il segno che lo rappresenta è il più semplice dell’alfabeto greco): Sta Rinaldo ostinato, che non vuole Che manchi un iota de le sue parole (Ariosto); si confronti l’uso analogo, e più com., di un’acca. In chimica organica, la lettera ι indica, in una catena di atomi di carbonio, quello in posizione nove.