ipallage
ipàllage s. f. [dal lat. hypallăge, gr. ὑπαλλαγή «scambio»]. – Figura retorica consistente nel mutare il normale rapporto semantico e sintattico fra due parole, attribuendo per es. un aggettivo a un sostantivo diverso da quello cui, nella stessa frase, dovrebbe unirsi; così nei versi del Foscolo (All’amica risanata, 7-8): «Sorgon così tue dive Membra dall’egro talamo», dove egro è riferito al talamo, cioè al letto, anziché alle membra; o nel verso del Carducci (Il bove, 14): «Il divino del pian silenzio verde», dove la determinazione cromatica, spettante nella realtà al piano, è poeticamente riferita al silenzio (ciò che può anche essere considerata una sinestesia).