iper-
ìper- [dal gr. ὑπέρ, ὑπερ-; lat. scient. hyper-]. – Prefisso di parole derivate dal greco (come iperbole, iperuranio) o formate modernamente, con il sign. generico di «sopra, oltre». È soprattutto frequente e produttivo nella lingua dotta e nelle terminologie scientifiche, per denotare (in aggettivi e sostantivi) qualità, quantità, condizioni in grado superiore al normale: ipercritico, ipersensibile, ipercorrezione, iperdosaggio, ipersostentazione, iperspazio, ecc.; talora in alternanza con il pref. super-: iperalimentazione (= superalimentazione), e così in alcune coniazioni enfatiche del linguaggio giovanile (essere iperdotato, un concorrente iperraccomandato, ecc.); nella medicina, spesso in correlazione e contrapposizione con il pref. ipo-, indica di solito uno stato patologico o comunque abnorme: iperazotemia, ipertiroidismo, ipertrofia, ecc. In rari composti, può indicare movimento verso l’alto (per es., in ipertropia), così come ipo- indica movimento o direzione verso il basso (per es., in ipotropia). Rarissimo in nomi di composti chimici, in luogo del pref. per-. In alcuni termini della musica greca antica, indica la trasposizione del tetracordo inferiore al superiore: iperdorico, iperfrigio, iperlidio.