ipercapitalista
s. m. e f. e agg. Chi o che punta alla ricerca di un profitto eccessivo, al di fuori di ogni regola. ◆ A lui [Daniel Cohen] il partito socialista francese ha affidato il compito di aprire un numero speciale della sua rivista teorica, «La Revue socialiste», dedicata a «Nuovo capitalismo, nuova economia», che vuole essere il punto di partenza di un vero e proprio ripensamento strategico. «Né apologia, né pessimismo – proclama Henri Weber, senatore, segretario nazionale del Psf che coordina questo lavoro –. Non vedo davanti a noi un radioso avvenire informatico, ma nemmeno la nuova valle di lacrime ipercapitalista. Siamo nel bel mezzo di una terza rivoluzione industriale, un passaggio epocale». (Stefano Cingolani, Corriere della sera, 8 maggio 2000, p. 5, In primo piano) • Il quadro disegnato dalla sbalordita voce dell’io narrante poggia su tre poli delineati con molta precisione: il primo è costituito da una terribile famiglia di ipercapitalisti napoletani, i Negromonte (vecchio patriarca paralitico, quattro figli maschi e un’unica femmina), radunata con consorti e figli in un enorme palazzo settecentesco, ristrutturato con un fasto tanto imponente quanto orribile; (Stefano Giovanardi, Repubblica, 29 marzo 2003, p. 42, Cultura) • L’adesione alla causa proletaria da parte degli intellettuali marxisti-leninisti era dunque fondata sull’idea che la vittoria è certa, perché iscritta nella legge stessa dell’evoluzione storica. Ma quando ci si convinse che la vittoria non toccava affatto al proletariato bensì alla borghesia liberista la fede dialettica degli intellettuali di formazione emme-elle portò linearmente ad aderire (sia pur con sofferto cinismo, e in molti casi con un autodisprezzo difficile da gestire sul piano esistenziale) al Nuovo mondo ipercapitalista. (Franco Berardi Bifo, Liberazione, 4 novembre 2007, p. 5, Attualità).
Derivato dal s. m. e f. e agg. capitalista con l’aggiunta del prefisso iper-.
Già attestato nella Repubblica dell’8 dicembre 1990, p. 4, Mercurio (Simonetta Fiori).